PRESIDENZA
Roma, 09 giugno 2014
Ai Dirigenti dei livelli Regionali e Provinciali
E, per loro tramite, agli associati
RIFORMA della P.A.: alcune riflessioni.
Se ogni promessa è debito accadrà !
Il 13 giugno il Ministro della Funzione Pubblica , assieme al premier Renzi, metteranno di nuovo mano alle regole sulla P.A.
Per noi una delle tante , per loro, abituati ai proclami perché parliamo di politici , si tratta della svolta risolutiva…
Più volte ci siamo cimentati nel ruolo di “sibilla” e purtroppo tante sono state le nostre previsioni che hanno trovato riscontro nella realtà . Questa volta, inoltre, si aggiunge il fatto che, probabilmente il provvedimento del quale parliamo, basato sui 44 principi, sia poco più che un documento di intenti ed il rischio che, per la concreta attuazione si debba passare attraverso uno o più degli ormai abusati dlgs di attuazione c’è , in un panorama attuale che vede svariate centinaia di provvedimenti analoghi, lasciati in sospeso dagli 3 ultimi Governi.
La puntata è una tra le tante della stessa saga, perche’ ci riferiamo ad una serie che dura ormai da svariati anni e che nel decennio degli anni novanta ha trovato il proprio culmine, con Amato e Bassanini per giungere al Brunetta dei tempi appena trascorsi…
In tutto ciò abbiamo vissuto periodi da incubo, orientati da una politica inconcludente ed incompetente , con una caccia alle streghe, talvolta culminata in espressioni “capto demagogiche di alcuni esponenti politici , come Brunetta ed i suoi “fannulloni della pubblica amministrazione”.
E poi è arrivata la “moda bocconiana” (fatta propria a tutti i livelli della politica ) secondo la quale , per far funzionare come si deve le aziende sanitarie pubbliche “occorrono regole aziendalistiche “ ed allora è partita la caccia a manager e a società di consulenza in grado di cambiare il cervello dei pubblici dipendenti, trasformandoli da “fannulloni” in moderni ed efficaci agenti di cambiamento”.
I risultati?
Sotto mentite spoglie e al grido di “mettiamo il cittadino al centro del sistema” , gli istituti ospedalieri di assistenza sono stati trasformati in aziende guidate da veri o presunti manager .
E per quanto attiene al comparto della sanità , nell’enfasi generale di una managerializzazione selvaggia si è pensato bene di trasformare , a tavolino ed all’improvviso, ben circa 120.000 medici dipendenti in qualità di “novelli dirigenti” nel SSN.
Con quali competenze in ambito manageriale ci chiediamo noi ?
E’ questo il nuovo che avanza?
Con quali competenze tecniche specifiche questa gente può oggettivamente fregiarsi “del ruolo“ ( che si sostanzia di contenuti e che va ben oltre la qualifica) di dirigente?
Ed ancora : hanno teorizzato il principio della “competizione emulativa” tra pubblica amministrazione e privato ed hanno introdotto regole che il codice civile dedicava esclusivamente alle imprese, convinti che ciò sarebbe bastato a trasformare la macchina pubblica, meccanismo enorme con quasi 3 milioni di dipendenti , in una entità moderna ed efficiente , dimenticando tuttavia che in tale settore esistono miriadi di norme speciali , regole in presenza delle quali nessun meccanismo aziendalistico potrebbe correttamente funzionare…
Tutto questo, se si osserva oggi la pubblica amministrazione con occhio attento, sembra aver prodotto solo caos tagli lineari su tutti i fronti senza prove della congruità degli esiti, smantellamento delle dotazioni organiche sotto la bandiera di affidamento dei servizi in out-sourcing e quindi scandali ed inchieste di tutti i tipi.
Ma ora giungerà la buona fatina Madia, che con la bacchetta magica risolverà ogni problema!
Noi potremo anche sbagliare questo è ovvio, soprattutto quando ci cimentiamo nel ruolo di novella sibilla, eppure anche questa volta abbiamo la sensazione che il vero fine di tutto sia solo ed ancora una volta “il risparmio” .
Certo prendiamo atto di tutte le cose belle raccontate dal Ministro Lanzetta il 5 giugno u.s. su quella che è stata definita “un’alleanza istituzionale” tra i vari livelli di governo centrale e territoriale , con gli obiettivi di valorizzazione del capitale umano della pubblica amministrazione, taluni di questi ci piacciono , se mai saranno destinati a diventare realtà .
Non ci soddisfa tuttavia la pericolosissima idea , per noi fuorviante della realtà e questo lo ribadiamo ad alta voce, che a fronte dei contratti del pubblico impiego fermi economicamente ormai da lunghi anni, le negoziazioni possano restare bloccate addirittura sino al 2020 prevedendo patetici surrogati “ai rinnovi economici “ dovuti ai lavoratori che si tenta di far passare come “rinnovi della parte normativa” e ci meravigliamo di quei sindacati che condividono tali ipotesi perché è proprio in tal modo che si corre il rischio di porgere il fianco alla politica, affinchè possa strumentalizzare ancora una volta , come sempre ha fatto, l’eventuale rinnovo “della parte normativa” come leva per tener ferme le biglie dei rinnovi contrattuali ancora per lungo tempo.
Il Presidente
Antonio De Palma