Il Sindacato degli Infermieri Italiani
Via Carlo Conti Rossini, 26 – 00147 Roma
Roma, 08/09/2017
Ai dirigenti sindacali del Nursing Up
E per loro tramite a tutti gli associati
OGGETTO: il controllo dell’azienda sulle email dei dipendenti viola i diritti degli stessi.
La corte europea dei diritti dell’uomo, con propria sentenza, ha stabilito che monitorare le email e le altre comunicazioni elettroniche di un impiegato sul posto di lavoro, equivale ad una violazione del diritto ad avere una vita privata ed una propria corrispondenza.
Nel caso specifico, un cittadino rumeno (Sig. Barbalescu) era impiegato in un’impresa come ingegnere e su richiesta dell’azienda aveva aperto un account di posta elettronica per lo svolgimento della propria attività lavorativa.
Ebbene il 3 Luglio del 2007, l’impresa aveva emesso una circolare tra gli impiegati che stabiliva che l’uso di internet per ragioni private poteva costituire causa di licenziamento e pochi giorni dopo il Signor Barbalescu veniva convocato dal suo superiore e licenziato per aver utilizzato la mail “del lavoro” per motivi personali, in particolare per comunicazioni al fratello ed alla fidanzata.
La Corte Europea dei diritti dell’uomo ha condannato la Romania per la violazione dell’articolo 8 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali che recita:
ARTICOLO 8 Diritto al rispetto della vita privata e familiare 1. Ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e della propria corrispondenza. 2. Non può esservi ingerenza di una autorità pubblica nell’esercizio di tale diritto a meno che tale ingerenza sia prevista dalla legge e costituisca una misura che, in una società democratica, è necessaria alla sicurezza nazionale, alla pubblica sicurezza, al benessere economico del paese, alla difesa dell’ordine e alla prevenzione dei reati, alla protezione della salute o della morale, o alla protezione dei diritti e delle libertà altrui.
Dunque per la Corte monitorare le email di un impiegato sul posto di lavoro e’ lesivo del diritto del lavoratore ad avere una vita privata ed una propria corrispondenza, i giudici europei, insomma, hanno stabilito che: “un datore di lavoro non possa ridurre a zero la vita sociale privata di un impiegato” in quanto “il diritto al rispetto per la vita privata e la privacy della corrispondenza continua a esistere, anche se non previste restrizioni sul luogo di lavoro”.
Ancora una volta a proteggere i sacrosanti diritti dei lavoratori in uno Stato membro dell’ Unione Europea ci deve pensare una corte sovranazionale e non lo Stato stesso.
Nursing Up
Il Sindacato degli Infermieri italiani