Denunciamo l’ARAN all’opinione pubblica e preavvisiamo l’intenzione di ricorrere alla magistratura : modificare unilateralmente la pre-intesa del CCNL comparto sanità 2016-2018 è una grave lesione della democrazia e del diritto sindacale
Gentili colleghe, gentili colleghi,
dopo un mese e mezzo di dure battaglie contro una ipotesi di contratto che riteniamo irricevibile e della quale chiediamo la riapertura, siamo stati informati, dapprima attraverso illazioni , che in ARAN si stava mettendo mano al documento pre contrattuale.
Contemporaneamente , siamo venuti a conoscenza del fatto che, con un coraggio davvero singolare , alcuni sindacati firmatari della pre intesa pare si siano resi conto ( ad un mese e più dalla sottoscrizione) che su alcune cose non si erano ben capiti con la parte pubblica o meglio, che alcuni punti sarebbero stati riportati in modo difforme nel testo della pre intesa che essi stessi hanno sottoscritto il 23 febbraio u.s..
A noi non interessano di certo i punti difformi sottolineati dai Confederali , ci bastano le nostre richieste, che sono tante ed ancora tutte aperte. Ma se per ipotesi quei punti dovessero coincidere con le modifiche che l’ARAN ha in animo di apportare, allora il problema si porrebbe eccome.
Abbiamo pertanto diffidato in via preliminare e preventiva l’ARAN , chiedendo conferma delle indiscrezioni circolanti, secondo le quali starebbero modificando il CCNL comparto sanità 2016-2018 senza riaprire le trattative .
Ci è stato risposto che "l'Agenzia sta svolgendo una doverosa attività di verifica del testo dell'Ipotesi di CCNL, al fine di eliminare refusi ed incongruenze, nonché elementi di possibile ambiguità interpretativa".
Questi signori hanno quindi confermato il nostro sospetto, andando ad aumentare ancora di più la nostra preoccupazione e cioè che la pre-intesa, almeno secondo le indiscrezioni alle quali ci riferiamo, sarebbe oggetto di unilaterale modificazione da parte loro in ben 34 articoli.
Ci pare veramente funambolico sostenere che la modifica di più di 30 articoli , qualora fosse confermata, possa rientrare in una “ doverosa attività di verifica del testo dell'Ipotesi di CCNL, al fine di eliminare refusi ed incongruenze, nonché elementi di possibile ambiguità interpretativa “.
Tutto ciò , peraltro, accadrebbe senza alcuna preventiva convocazione, discussione e confronto con le parti aventi titolo, così come previsto dalle prescrizioni della normativa in materia e la cui ratio ha radici nei diritti di libertà sanciti dalla costituzione.
Per questa ragione, in assenza di convocazione, ed in attesa di valutare che tipo di modifiche intendono apportare al CCNL, saremo costretti ad irrigidire ulteriormente la nostra posizione ed a valutare la possibilità di impugnare il CCNL davanti all'autorità giudiziaria.
L’ attività di revisione del CCNL da parte dell'Aran, dalla stessa confermata ma che noi beninteso non ancora conosciamo nel dettaglio, laddove fosse realizzata nei termini riportati dagli organi di stampa, si tradurrebbe in inammissibili modifiche sostanziali delle intese raggiunte, modifiche che incidono sulle posizioni giuridiche e talvolta economiche soggettive dei lavoratori del comparto sanità, ALTRO CHE REFUSI…
Dunque parleremmo di modifiche imposte di autorità, senza confronto tra le parti, ignorando ogni principio di diritto e finendo per svuotare la fiducia nelle istituzioni e il rispetto delle regole, per una soluzione effettivamente concordata.
Ad ulteriore sostegno e convalida della nostra posizione abbiamo chiesto un parere esterno a Luca Benci -giurista esperto di diritto delle professioni sanitarie- il quale, in piena sintonia con quanto andiamo sostenendo ha detto:“Non è mai accaduto che a fronte di una pre-intesa di Ccnl ci siano da cambiare o da correggere più di 30 articoli per la chiusura - c'è stato un livello di pressapochismo e negligenza mai riscontrati in passato, a mia memoria. L'impressione è stata che ARAN e sindacati confederati avevano gran fretta e volevano chiudere per motivi elettorali. mentre ora si ritrovano a fare i conti con un contratto arraffazzonato”.
E allora lo correggono! Capito che soggetti ?
In merito alle correzioni che starebbero apportando al CCNL sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil lo scorso 23 febbraio alla presenza della Ministra della Funzione pubblica Marianna Madia, Benci ha anche aggiunto: “Tutta la contrattazione su queste modifiche al CCNL comparto sanità è stata portata avanti in maniera unilaterale da Cgil, Cisl e Uil, senza interpellare i sindacati di categoria non firmatari del pre-accordo che invece hanno diritto a esprimere il loro parere in merito”.
“E se ben 34 articoli sono da cambiare - avverte Benci, interpellato da noi di Nursing Up - è chiaro che un terzo del testo deve essere rivisto solo a patto che si riapra il tavolo. Inoltre va detto che queste modifiche rese pubbliche da Cgil, Cisl e Uil, anche se ne toccano alcuni aspetti, non migliorano l'impianto complessivo di questo contratto, che rimane regressivo delle condizioni di lavoro degli infermieri e, in generale, di tutta la categoria sanitaria”.
Ma perché i sindacati confederali si sono svegliati solo oggi, dopo che la gente pretende chiarezza su questa ipotesi di contratto ed alla luce del gran parlare che inducono le battaglie quotidiane del Nursing Up ?
Perché se è necessario modificare più di 30 articoli dell’ipotesi allora non si riapre la contrattazione?
Qualche collega esperto ci sussurra nell’orecchio che questo non avviene perché in tal modo si sarebbe costretti a dar ragione al Nursing Up !
Eppure le domande che ormai gli infermieri si pongono e ci pongono ogni giorno alle assemblee che svolgiamo sul territorio sono proprio queste:
Saranno stati gli scioperi, le assemblee e le continue denunce del Nursing Up all’opinione pubblica e professionale la vera ragione di questo singolare ripensamento ?
Sarà stato il timore di guardare in faccia i colleghi ai quali il CCNL sarà destinato la vera ragione che giustifica le modifiche richieste?
Sarà stato il timore di essere costretti a riconoscere ciò che chiedono gli infermieri e le altre professioni sanitarie giuridicamente affini, il vero motivo per il quale non vogliono riaprire le trattative?
Sarà il timore del giudizio dei dipendenti alle prossime elezioni RSU del 17/19 aprile il vero motivo per il quale è meglio non riaprire le trattative?
I punti di domanda sono tanti, tutti aperti, ed ognuno di noi ha la sagacia e l’ intelligenza per rispondere .
PER NOI QUESTO E’ UN SUCCESSO! E’ EVIDENTE CHE L’IPOTESI DI CONTRATTO PROPRIO NON VA E QUINDI RIAPRIRLA E’ UN’ESIGENZA.
La mobilitazione della categoria infermieristica prosegue : assemblee e incontri nelle aziende sanitarie e negli ospedali su tutto il territorio nazionale.
Cari colleghi, finalmente c’è chi comincia a sentire quanto pesa far arrabbiare gli infermieri.
Spiegate alla gente come stanno le cose e barra diritta, fino alle 48 ore di sciopero del 12 e 13 aprile prossimi .
Lunga vita agli infermieri, lunga vita al Nursing Up!
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NURSING UP
IL SINDACATO DEGLI INFERMIERI ITALIANI